L'ESERCIZIO MUSCOLARE A RESISTENZA ELASTICA:

STATO DELL'ARTE E APPLICAZIONI PRATICHE IN RIABILITAZIONE ORTOPEDICA

 Il corso si è aperto con una parte teorica introduttiva riguardante l’utilizzo della resistenza elastica, una pratica diffusa in tutte le palestre di riabilitazione fin dagli inizi del Novecento. Le caratteristiche di maneggevolezza e facilità d’uso rendono infatti l’elastico un valido strumento consigliato sia per la pratica sportiva in termini di rinforzo e prevenzione sia per lo svolgimento di esercizi riabilitativi finalizzati all’aumento dei valori di forza in persone affette da patologie dell’apparato locomotore.

L’esercizio terapeutico contro resistenza, il più importante strumento del progetto riabilitativo, ha lo scopo di contrastare:

• la riduzione delle capacità aerobiche;
• la riduzione della forza e resistenza muscolari;
• la riduzione delle capacità propriocettive;
• le alterazioni delle caratteristiche strutturali di ossa, tendini e legamenti.

Infatti l’effetto è prevenire il danno secondario, recuperare dopo una lesione e mantenere una capacità funzionale favorendo i seguenti effetti fisiologici:

• adattamento del sistema nervoso centrale con ipertrofia dell’area motoria coinvolta;
• adattamento del motoneurone periferico con miglioramento della capacità e frequenza di scarica;
• aumento del volume del muscolo per ipertrofia e iperplasia dei sarcomeri;
• adattamento della risposta metabolica;
• adattamenti trofici del tessuto connettivo, osseo e cartilagineo.

La prescrizione dell’esercizio terapeutico contro resistenza elastica per migliorare l’espressione di forza prevede una serie di importanti variabili tra cui: specificità dell’esercizio, ordine degli esercizi, numero di serie e ripetizioni, durata del recupero, intensità dell’esercizio e progressione dei carichi.

Sono stati quindi illustrati alcuni dei recenti studi che hanno evidenziato come l’esercizio terapeutico a resistenza elastica sia una parte fondamentale dei percorsi riabilitativi delle principali problematiche riguardanti l’apparato locomotore, in particolare è stata posta evidenza sulla possibilità di standardizzazione dei protocolli e degli esercizi nonostante la variabilità intrinseca offerta dallo strumento per il grado di allungamento e il coefficiente di resistenza del materiale.

 Nella successiva parte pratica è stata dimostrata la versatilità e facilità di utilizzo dello strumento concentrandosi in particolare sulla corretta posizione dell’elastico in riferimento alla sicurezza del paziente e all’efficacia dell’esercizio per il momento angolare e il vettore di allungamento, la manutenzione dell’elastico e le modifiche strutturali connesse all’usura dell’impiego che ne rendono necessaria la sostituzione almeno ogni due mesi di uso moderato/intenso.

Sono seguite dimostrazioni riguardanti specifici esercizi terapeutici a resistenza elastica in particolare:

• per la stabilizzazione e rinforzo della muscolatura scapolo-toracica e della cuffia dei rotatori;
• esercizi dinamici funzionali per gli arti superiori con riferimenti ai gesti atletici di sport quali pallavolo e tennis;
• esercizi per gli arti inferiori in scarico, in carico e dinamici funzionali con riferimenti ai gesti atletici del calcio;
• esercizi di rinforzo della muscolatura addominale e paravertebrale.